Storia
L’Istituto nasce il 25 maggio 1973 come sezione di Firenze dell’Istituto Gramsci di Roma, per iniziativa di un gruppo di intellettuali legati al Partito comunista, con lo scopo di creare un luogo di approfondimento e di confronto con la società fiorentina sui temi e i processi della realtà sociale, politica e culturale contemporanea.
Il programma è realizzato attraverso una densa e partecipata attività di convegni, dibattiti, incontri aperti a tutti sui temi dello sviluppo del capitalismo italiano, sulla storia dei partiti politici e delle classi sociali, sull’economia toscana e sulle sue modificazioni, ma anche attraverso la riflessione su temi di storia italiana e locale, soprattutto del Novecento, sulla storia delle idee, della cultura e delle istituzioni culturali. Altro obiettivo fondamentale è l’approfondimento e la divulgazione del pensiero e delle opere di Antonio Gramsci. Inoltre fin dall’inizio, nella sede di piazza Madonna degli Aldobrandini, è istituita una biblioteca con un ampio orario di apertura al pubblico, inizialmente costituita da libri e riviste appartenuti alla federazione provinciale del partito comunista, che verrà progressivamente ampliata con monografie, periodici, raccolte di quotidiani.
Dal 1977 l’Istituto cambia la propria ragione sociale, regionalizzandosi in istituto ‘toscano’: vengono attivate sezioni di lavoro permanenti su filosofia, pedagogia, storia, economia e sapere scientifico, che promuovono momenti di studio nei rispettivi settori.
Dal maggio 1980 l’Istituto si costituisce in associazione autonoma, registrando un proprio statuto, con propri organismi dirigenti. L’autonomia dal partito, fino ad allora unico finanziatore, è sancita anche sul piano finanziario: diventa necessario ricorrere ad altre forme di sostentamento, ricercare contributi da privati, partecipare a bandi pubblici dello Stato, della Regione, degli enti locali.
Si tratta di un periodo di particolare fermento culturale in cui l’Istituto allarga ulteriormente i suoi campi di interesse, dalla letteratura al cinema, dall’urbanistica alla psicologia, fino a studi di orientalistica antica, con sezioni di lavoro dedicate.
Nel 1988 l’eccellenza nel campo filosofico porta alla nascita di Iride. Filosofia e discussione pubblica, rivista quadrimestrale di Fascia A, ideata e promossa ancora oggi dall’Istituto, e pubblicata da Il Mulino.
Agli inizi degli anni ’90 l’Istituto conosce un periodo di crisi per problemi di natura finanziaria, che portano alla perdita della sede storica e alla conseguente chiusura al pubblico della biblioteca.
Mentre si cerca una nuova sistemazione, l’attività di ricerca e dibattito continua grazie all’appoggio di altre associazioni ed enti: nascono laboratori per analizzare temi e problemi del nuovo scenario mondiale: dal crollo dei regimi dell’est Europa alla globalizzazione, ai temi dell’ambiente, dei diritti e della cittadinanza democratica, dell’uguaglianza e delle differenze di genere, della rivoluzione dell’informazione.
Il problema della sede si risolve soltanto nel febbraio del 1997, quando il Comune di Firenze stipula una convenzione con vari enti ed associazioni culturali, tra cui l’Istituto Gramsci, per la concessione di spazi nei locali dell’ex Istituto professionale Elsa Morante, in Via Giampaolo Orsini 44.
Qui il Gramsci si trasferisce e dà vita a una nuova fase della sua attività proseguendo nella riflessione e discussione su tematiche politiche contemporanee, attraverso l’organizzazione di incontri, conferenze, seminari, mostre, proiezioni e presentazioni di libri, e realizza corsi di formazione alla politica per adulti e percorsi didattici nelle scuole di diverso ordine e grado del territorio toscano.
Nella nuova sede riapre al pubblico la biblioteca e si avviano gli interventi di ordinamento e descrizione dei fondi archivistici.
Nel 1998 l’Istituto acquisisce la personalità giuridica con riconoscimento regionale ed entra nella Tabella della Regione Toscana come istituto culturale privato di rilevanza regionale; nel 2004 acquisisce la qualifica di Onlus ; propone e realizza progetti di Servizio Civile per il Terzo Settore ospitando, in media, 4 volontari ogni anno; dal 2016 è membro dell’Associazione delle Istituzioni di Cultura Italiane.